Firenze
Progettazione: 2016 Realizzazione: 2016
CN GENERAL BUILDINGS srl
Riccardo Roda, Silvio Pappalettere
L’unità immobiliare oggetto di intervento si colloca all’interno di un edificio realizzato nella seconda metà degli anni ’30 del secolo scorso dall’architetto Ugo Giovannozzi per conto dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. L’immobile interessato rappresenta uno dei risultati delle consistenti trasformazioni che hanno coinvolto l’area dell’attuale stazione ferroviaria, e in particolare l’area di via Valfonda in cui si trovava il capitolo di S. Vincenzo delle terziarie domenicane che venne trasformata dall’architetto Giovannozzi attraverso un tessuto edilizio compatto di grandi dimensioni, articolato secondo tre blocchi edilizi, ognuno composto da due corpi di fabbrica, di altezza diseguale, separati da un sistema di corti interne. La destinazione funzionale originaria era direzionale, come sede di istituti assicurativi, Enti pubblici e associazioni, ma nel tempo alcune unità sono state trasformate in abitazioni. Il progetto ha previsto la rifunzionalizzazione di due unità immobiliare ad uffici, poste al piano nobile dell’edificio, trasformandole in strutture ricettive (B&B) di pregio, con dotazioni impiantistiche e finiture adeguate . Obiettivo principale è stato quello di evitare qualunque intervento sulla struttura dell’involucro esterno, limitando l’intervento a una ridefinizione degli spazi interni. A tal fine sono stati integralmente riutilizzati cavedi e sfiati esistenti, e sono stati creati spazi appositi per gli impianti attraverso controsoffitti e vani tecnici areati entro il corpo di fabbrica. La dimensione e l’altezza degli ambienti esistenti ha favorito la diversa partizione degli ambienti attraverso tecnologie stratificate a secco, l’utilizzo di pavimento sopraelevato a secco e di controsoffitti. Queste soluzioni tecnologiche hanno consentito di connettersi agli sfiati e scarichi esistenti, nonché di ospitare tutte le reti di distribuzione e i terminali degli impianti. Le demolizione sono risultate minime, limitate alla creazione di collegamenti tra gli ambienti ove necessario. L’uso di tecnologie leggere a secco e il mantenimento del corridoio centrale - che costituisce la nuova dorsale impiantistica - assicurano la possibilità di modificare facilmente nel tempo l’assetto attuale degli ambienti. Grande attenzione è stata assicurata ai portatori di handicap, con livelli di visitabilità ed accessibilità superiori a quanto richiesto dalle norme vigenti. Le unità abitative sono state posizionate in modo privilegiato con affaccio su Piazza stazione, mentre gli ambienti di servizio e la reception sono stati posti sul lato interno dell’edificio. Sono stati mantenuti e restaurati i portoni d’ingresso dalla scala monumentale, gli infissi esterni e gran parte dei pavimenti esistenti (marmo e legno). I nuovi pavimenti sono prevalentemente in legno negli ambienti abitati, e di gres porcellanato strutturato antibatterico negli ambienti collettivi e di servizio. Gli impianti sono stati completamente rifatti e messi a norma; il comfort è assicurato da un impianto di condizionamento a pompa di calore del tipo aria-aria, con centrale localizzata in ambiente direttamente aerato sulla corte interna, e distribuzione mediante bocchette poste sugli ingressi delle singole unità. Il progetto ha previsto la rifunzionalizzazione di tre unità immobiliari ad uffici, poste al piano nobile dell’edificio, trasformandole in 6 residenze di pregio, con dotazioni impiantistiche e finiture adeguate, destinate a locazioni residenziali e turistiche. Obiettivo principale è stato quello di evitare qualunque intervento sulla struttura dell’involucro esterno, limitando l’intervento a una ridefinizione degli spazi interni. A tal fine sono stati integralmente riutilizzati cavedi esistenti, e sono stati creati spazi appositi per gli impianti attraverso controsoffitti e vani tecnici areati entro il corpo di fabbrica. La dimensione e l’altezza degli ambienti esistenti ha favorito la diversa partizione degli ambienti attraverso tecnologie stratificate a secco, l’utilizzo di pavimento sopraelevato a secco e di controsoffitti. Queste soluzioni tecnologiche hanno consentito di connettersi agli sfiati e scarichi esistenti, nonché di ospitare tutte le reti di distribuzione e i terminali degli impianti. Le demolizioni sono risultate minime, limitate alla creazione di collegamenti tra gli ambienti ove necessario. L’uso di tecnologie leggere a secco e il mantenimento del corridoio centrale - che costituisce la nuova dorsale impiantistica - assicurano la possibilità di modificare facilmente nel tempo l’assetto attuale degli ambienti. Grande attenzione è stata assicurata ai portatori di handicap, con livelli di visitabilità ed accessibilità superiori a quanto richiesto dalle norme vigenti. Le unità abitative sono state posizionate in modo privilegiato con affaccio su piazza stazione o su Largo Alinari, mentre gli ambienti di servizio sono stati posti sul lato interno dell’edificio. Sono stati mantenuti e restaurati i portoni d’ingresso dalla scala monumentale, gli infissi esterni e gran parte dei pavimenti esistenti (marmo e legno). I nuovi pavimenti sono prevalentemente in legno negli ambienti abitati, e di gres porcellanato strutturato antibatterico negli ambienti collettivi e di servizio. Gli impianti sono stati completamente rifatti e messi a norma; il comfort è assicurato da un impianto di condizionamento a pompa di calore del tipo aria-aria, con centrale localizzata in ambiente direttamente aerato sulla corte interna, e distribuzione mediante bocchette poste sugli ingressi delle singole unità.